Mobbing, demansionamento e nonnismo tarpano le ali all’infermiere di oggi e, di conseguenza, all’infermiere del domani. Come si può parlare di evoluzione se c’è carenza di evoluti? Alcuni infermieri hanno una rappresentazione distorta del loro essere professionale, di conseguenza si ha un rallentamento che incide inevitabilmente sulla professione in toto, rallentando anche l’evoluzione dell’infermiere del domani
.
Nonnismo: infermieri tra i più colpiti, ma da chi?
Quello sanitario è un mondo professionale che evolve e cambia velocemente, richiedendo agli infermieri sempre più competenze e conoscenze specialistiche: ma c’è carenza di evoluti. Da uno studio di ricerca realizzato su un campione di 2186 infermieri si evince che uno dei problemi legato alla professione infermieristica è la lotta fra l’infermiere di ieri e l’infermiere di oggi, che cerca di affermarsi nel mondo infermieristico lottando contro il “nonnismo”.
Ma che cos’è il nonnismo?
Termine con cui è stato indicato il fenomeno per cui a volte, nelle caserme, i militari di leva prossimi al congedo adottano comportamenti di prepotenza e d’intimidazione nei riguardi delle reclute, facendosi riconoscere privilegi (quale, per es., l’esenzione dalle mansioni faticose)
, secondo Treccani.
Atteggiamento di prepotenza del soldato più anziano (nonno) nei confronti delle reclute
, secondo Garzanti.
Di sicuro un fenomeno triste, odioso ed insidioso, che porta chi lo vive sulla propria pelle a non esporsi e a non denunciare, per non peggiorare la propria situazione, per non rischiare di perdere il posto di lavoro e perché forse, in fin dei conti, ha sempre funzionato così
.
Quando la situazione diventa insostenibile, un lavoratore intrappolato in questa morsa micidiale a volte chiede il trasferimento, altre si mette in malattia per lunghi periodi e altre ancora entra in depressione e nel burnout più totale.
Gli infermieri i più colpiti: ma da chi? il più delle volte dagli stessi colleghi, che assumono atteggiamenti di esclusione dal gruppo e svilimento della professionalità delle persone, con l’obiettivo di indurle a fare richiesta di trasferimento presso altre strutture o altre unità lavorative
. Una specie di “nonnismo”, che tende a spingere ad andare via chi per loro non è ben accetto
.
Un cannibalismo tra colleghi, insomma. Tra infermieri e infermieri. Tra infermieri e studenti. Senza alcun senso. Che umilia, svilisce e sventra un’intera categoria di professionisti.
Parliamo di colleghi che ogni giorno hanno gli occhi puntati addosso e che si sentono sempre sotto esame, con il rischio di sbagliare a danno degli utenti
. Bisognerebbe, dunque, soffermarsi oggi per ripartire domani.
Le amministrazioni competenti, gli ordini infermieristici e la politica devono tutelare il presente degli infermieri e degli studenti di Infermieristica per un futuro migliore. Gli infermieri tirocinanti sono pagine bianche di un libro su cui, sin dal primo giorno, coordinatori, docenti e tutor scrivono l’inizio di una nuova storia nel mondo infermieristico. E si sa, una delle parti più importanti di una storia è proprio l’inizio.
Un pensiero va a tutti i neolaureati in Infermieristica e a chi studia per diventare infermiere
Non abbandonate le vostre terre, fatelo per la professione. Ognuno di noi, con amore, professionalità e serietà può cambiare la professione.
Il cambiamento parte dal singolo professionista, credete in voi, perché credendo in voi crederete nella professione. Voi siete la professione, voi siete il futuro, solo stando uniti potremo dare valore alla nostra professione e spazzare via ogni forma di violenza.
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